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L’export di birra italiana sta tornando ai livelli del 2019 ma è zavorrato
Il 2021 della birra in Italia si presenta come un anno di luci e ombre. Il comparto birrario italiano, infatti, sta tornando a crescere con risultati positivi sul fronte della produzione, dei consumi e dell’export che si riavvicinano, e in alcuni casi superano, i livelli del 2019. Questa ripresa deve però fare i conti con […]
Il 2021 della birra in Italia si presenta come un anno di luci e ombre. Il comparto birrario italiano, infatti, sta tornando a crescere con risultati positivi sul fronte della produzione, dei consumi e dell’export che si riavvicinano, e in alcuni casi superano, i livelli del 2019. Questa ripresa deve però fare i conti con il peso dei rincari di materie prime e dei costi energetici che hanno iniziato il loro percorso di aumento proprio nell’estate del 2021.
Nel 2021, AssoBirra ha lavorato al fianco delle istituzioni insieme alle altre associazioni del comparto per una revisione al ribasso del peso fiscale che da anni grava sulla birra. L’ultima Legge di Bilancio ha stabilito per il 2022 una riduzione di 5 centesimi unitamente a sconti progressivi di aliquota per i birrifici artigianali con produzione annua fino a 60mila ettolitri. AssoBirra ritiene che, ancora di più in un momento di crisi economica come quello attuale, non solo si debba stabilizzare la misura approvata in Legge di Bilancio, ma proseguire con una ulteriore riduzione strutturale delle aliquote delle accise sulla birra.
La presentazione dell’Annual Report AssoBirra è momento di bilanci, ma anche di impegni futuri. AssoBirra lancia una campagna di categoria, la prima dopo il 2015, che verrà declinata su diversi canali, per promuovere la birra nella socialità degli italiani e sempre nel 2022 AssoBirra conferma e assume nuovi impegni e iniziative per supportare il comparto verso la transizione ecologica.
Sono questi, in sintesi, le principali evidenze dell’Annual Report 2021 di AssoBirra e i punti di discussione emersi durante la conferenza stampa organizzata a Roma dall’Associazione più rappresentativa del comparto birrario italiano per presentare il volume.
Le cifre e le sfide e le sfide del comparto
La produzione di birra nel 2021 ha raggiunto quota 17,6 milioni di ettolitri, superando – anche grazie alle esportazioni – i livelli raggiunti nel 2019 (17,3 milioni di ettolitri) e quelli del 2020 (15,8 milioni di ettolitri). I consumi toccano i 20,8 milioni di ettolitri non ancora a livelli 2019, ma superiori alle cifre del 2020 (18,9 milioni di ettolitri). Anche l’export ha ripreso quota, con volumi pari a 3,8 milioni di ettolitri, superiori a quelli del 2019 (3,5 milioni) e del 2020 (3,3 milioni) con la conferma del gradimento della birra Made in Italy in Paesi a forte tradizione birraria, come il Regno Unito che accoglie il 46,9% delle birre esportate, gli Stati Uniti (8,6%) e l’Australia (6,4%), un attestato al merito per i livelli di eccellenza raggiunti dalla produzione nostrana. Si segnala, poi, un calo dell’import rispetto al periodo pre pandemico, con 7 milioni di ettolitri nel 2021 verso i 7,4 milioni del 2019.
Anche nell’anno in corso la birra in Italia sta riuscendo a mettere a segno risultati positivi, soprattutto in termini di volumi. Tuttavia, gli ingenti rincari di materie prime e utility rischiano di compromettere la ripresa del comparto birrario, faticosamente conquistata dopo la pandemia. Nel 2020 il settore ha già perso 1,4 miliardi di euro di valore condiviso, che equivalgono a 15 mila posti di lavoro, e nel 2021 ha sofferto ulteriori mesi di chiusure dettate dall’emergenza sanitaria. Per far fronte agli impatti della pandemia, il comparto birrario ha già ridotto costi, implementato ottimizzazioni e realizzato investimenti mirati e quindi non è più in grado di assorbire ulteriori aumenti. Scongiurare ulteriori contraccolpi è strategico per mantenere la competitività del comparto e i livelli di valore generato.