Per Gls un piano di rientro nella legalità da 38 milioni di euro
Gls, riferisce il Corriere della Sera, starebbe versando all’Agenzia delle Entrate un importo pari a 38 milioni di euro, tra Iva e sanzioni, a seguito dell’indagine avviata dalla Procura di Milano per “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”, di cui si era venuto a sapere nel novembre dello scorso anno. Il piano, […]
Gls, riferisce il Corriere della Sera, starebbe versando all’Agenzia delle Entrate un importo pari a 38 milioni di euro, tra Iva e sanzioni, a seguito dell’indagine avviata dalla Procura di Milano per “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”, di cui si era venuto a sapere nel novembre dello scorso anno.
Il piano, definito con il penalista Lucio Lucia e i fiscalisti dello studio Gianni&Origoni, secondo la testata comprenderebbe anche l’avvio di un percorso per la valutazione e selezione dei propri fornitori di servizi di trasporto e logistica, per approntare il quale Gls sarebbe stata affiancata da una società specializzata.
Nell’articolo con cui ieri il Corriere ha riferito di questi ultimi sviluppi dell’inchiesta, viene riportato anche che tra i fornitori di cui in passato si è avvalsa Gls ci sarebbe Thalia Srl, realtà “riconducibile (dietro prestanome) alla famiglia di ‘ndrangheta Maiolo egemone a Pioltello”, la quale avrebbe lavorato per il corriere per un anno fino al dicembre 2020 dietro subappalto di Carnico Srl. Thalia, come altre realtà, avrebbe fatto da serbatoio “di personale da affittare a committenti” che così avrebbero potuto “massimizzare guadagni illeciti in virtù del mancato pagamento delle imposte dirette ed indirette, delle ritenute da lavoro dipendente e dei contributi previdenziali ed assicurativi”.
Le prime perquisizioni condotte nel novembre 2021, che avevano svelato l’esistenza dell’indagine, avevano interessato – oltre agli uffici di Gls Italy e Gls Enterprise di San Giuliano Milanese e di Assago Milanofiori – le sedi di Vimercate e Pero di YouLog, società offre servizi di trasporto, distribuzione e magazzinaggio a diversi committenti.
Il caso di Gls ricorda da vicino quelli che negli anni passati hanno interessato prima Ceva (che ha ora già terminato il suo percorso di trasformazione, dopo una fase di amministrazione giudiziaria) e successivamente Dhl Supply Chain. Come visto recentemente, quest’ultima ha potuto chiudere la sua vicenda giudiziaria con l’archiviazione dell’illecito amministrativo grazie alla definizione di un piano che ha incluso il rafforzamento del modello organizzativo interno anti-reati fiscali e il monitoraggio degli adempimenti Iva dei fornitori, nonché soprattutto la scelta di internalizzare 1.500 addetti.
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