“Normalizzato” nel primo trimestre 2023 il traffico container
Due importanti società di analisi del settore marittimo hanno diffuso report dai quali emerge la convinzione che il traffico container si andrà normalizzando nel corso del 2023. A dirlo è innanzitutto Baltic Exchange che, in un aggiornamento realizzato con Freightos, evidenzia come la congestione osservata nel 2022 (con picchi di 100 navi in attesa nei […]
Due importanti società di analisi del settore marittimo hanno diffuso report dai quali emerge la convinzione che il traffico container si andrà normalizzando nel corso del 2023. A dirlo è innanzitutto Baltic Exchange che, in un aggiornamento realizzato con Freightos, evidenzia come la congestione osservata nel 2022 (con picchi di 100 navi in attesa nei porti di Los Angeles e Long Beach) sia ormai cosa passata, perlomeno a quei livelli. Se questa poteva ‘impegnare’ nel gennaio dello scorso anno il 13,8% della capacità disponibile globalmente, questa quota lo scorso novembre risultava scesa al 5,5%, valore ancora superiore ma ormai non di molto al 2% che è considerato fisiologico.
Secondo l’amministratore delegato di Vespucci Maritime Lars Jensen, più precisamente, si arriverà alla piena normalizzazione entro il primo trimestre 2023, a meno però di ulteriori scioperi nei porti della costa occidentale degli Stati Uniti e di restrizioni per il contenimento del Covid-19.
In un intervento, Jensen ha anche parlato del calo della attuale domanda di trasporto containerizzato, a suo dire causata dal fatto che i magazzini delle aziende europee e nord americane sono ora pieni di scorte, quantificandola per il mese di ottobre al -13% su base annua (-8% rispetto al 2019), un fenomeno che anche per la sua entità porterà a un maggiore accesso alla stiva da parte degli operatori. Una nuova fiammata della domanda di trasporto via mare di container per l’analista potrebbe verificarsi “nella migliore delle ipotesi” nella peak season 2023, dopo la fine del ciclo delle scorte ma a patto che nel frattempo dovesse migliorare la situazione economica. Altrimenti, ha detto Larsen, un ritorno significativo della domanda si potrà vedere con il capodanno lunare 2024, ovvero il prossimo gennaio.
Rispetto infine alla limitazione di capacità derivante dall’introduzione della regolamentazione di Imo 2023 (e in particolare dalla conseguente pratica dello slow steaming, ovvero il rallentamento della velocità delle navi per limitare le emissioni e conformarsi alla normativa), Jensen come già altri osservatori si è detto convinto che questa non sarà di grande impatto, anche perché si dipanerà “gradualmente tra 2023 e 2024”.
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