Dopo il divorzio fra Msc e Maersk cambierà il contesto competitivo del trasporto marittimo container
Le compagnie di navigazione Mediterranean Shipping Company (Msc) e Maersk hanno annunciato quest’oggi di aver concordemente deciso di interrompere, con effetto dal gennaio 2025, la collaborazione operativa nota come alleanza 2M. Una scelta destinata a modificare a cascata l’intero settore del trasporto container via mare. L’accordo per la sua nascita, raggiunto nel 2015, aveva una […]
Le compagnie di navigazione Mediterranean Shipping Company (Msc) e Maersk hanno annunciato quest’oggi di aver concordemente deciso di interrompere, con effetto dal gennaio 2025, la collaborazione operativa nota come alleanza 2M. Una scelta destinata a modificare a cascata l’intero settore del trasporto container via mare.
L’accordo per la sua nascita, raggiunto nel 2015, aveva una durata minima di 10 anni con un periodo di preavviso di 2 anni per la risoluzione. Lo scopo dichiarato della collaborazione – una partnership per la condivisione delle navi (vessel sharing agreement) – era quello di “garantire operazioni competitive ed efficienti in termini di costi sulle rotte Asia-Europa, Transatlantiche e Transpacifiche”.
Con una nota congiunta, gli amministratori delegati dei due gruppi hanno però ora riconosciuto che “molto è cambiato da quanto l’alleanza decennale è stata creata”. “L’interruzione della 2M – hanno aggiunto – apre la strada a entrambe le aziende per continuare a perseguire le proprie strategie aziendali individualmente. Abbiamo apprezzato molto la partnership e ci auguriamo di continuare a collaborare in modo solido per il resto del periodo di validità dell’accordo”.
Anche se i due liner garantiscono che l’annuncio non avrà alcun impatto immediato sui servizi di trasporto marittimo di linea forniti ai caricatori, secondo l’analista di mercato Lars Jensen molto è destinato a cambiare. Questo passo, secondo la sua valutazione, sarà infatti “solo l’inizio di una riorganizzazione delle alleanze e dei vessel sharing agreement, soprattutto sulle principali rotte est-ovest. Cambierà le dinamiche competitive sui principali trade est-ovest per tutti i maggiori vettori marittimi e chiaramente tutti guarderanno con attenzione alle minacce e alle opportunità che ne deriveranno”. In altre parole, la separazione tra Msc e Maersk potrebbe essere la prima e altre potrebbero seguire nei prossimi 1-2 anni.
In aggiunta Jensen si è spinto a dire che, sebbene la 2M formalmente durerà fino a gennaio 2025, è prevedibile che i network dei due carrier “cominceranno ad allontanarsi ancora di più già nel 2023 grazie a diversi accordi Vsa e slot charter”.
L’ipotesi di un allontanamento tra le due compagnie marittime era iniziata a circolare già qualche settimana fa. In particolare Loadstar l’aveva descritta come probabile sulla base delle scelte diametralmente opposte compiute dai due operatori in termini di sviluppo della propria capacità container: se Maersk infatti sta tuttora adottando una politica estremamente prudente al riguardo, Msc (che nel frattempo ha anche sorpassato la collega-rivale nella relativa classifica mondiale) ha dato vita a una aggressiva campagna acquisti affiancandole anche numerosi ordini per nuove unità.
Più in generale, e al netto delle decisioni dei singoli membri, la sopravvivenza delle alleanze operative nel trasporto marittimo di container (consentite dall’Europa nell’ambito della Block Exemtpion Regulation) sembra essere più che mai a rischio anche a seguito della decisa opposizione delle associazioni di categoria che rappresentano gli spedizionieri e i caricatori.
L’ultimo rinnovo di questa deroga alle regole antitrust risale al 2020 (la prima era del 2009 seguita da una proroga nel 2014) ma Bruxelles già da tempo ha invitato gli stakeholder a esprimere per tempo le proprie osservazioni prima del prossimo (eventuale) rinnovo in programma ad aprile del 2024. Il peggioramento qualitativo del servizio di trasporto marittimo (affidabilità e puntualità in primis) del biennio 2020-2022 e il contestuale aumento dei noli marittimi non aiuterà le compagnie armatoriali nella contrattazione per continuare a mantenere in vita le alleanze. Ammesso che effettivamente le altre alleanze (The Alliance e Ocean Alliance) vogliano continuare a esistere.
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