Margini di crescita per le esportazioni di meccatronica milanese
L’industria metalmeccanica milanese conta 8,8 mila unità locali e 90mila addetti, e produce circa 18 miliardi di euro di esportazioni. La fotografia del settore emerge dalla prima edizione dell’Osservatorio paritetico territoriale costituito lo scorso aprile da Assolombarda con segreterie provinciali sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil con l’obiettivo di dotare il comparto di […]
L’industria metalmeccanica milanese conta 8,8 mila unità locali e 90mila addetti, e produce circa 18 miliardi di euro di esportazioni.
La fotografia del settore emerge dalla prima edizione dell’Osservatorio paritetico territoriale costituito lo scorso aprile da Assolombarda con segreterie provinciali sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil con l’obiettivo di dotare il comparto di uno strumento utile per monitorare i principali indicatori del suo stato di salute sul territorio.
Lo studio mostra innanzitutto come il settore abbia vissuto un andamento congiunturale favorevole, certificato dalla crescita delle sue esportazioni (+15% su base annua nel periodo gennaio-settembre 2022). Uno sviluppo che però appare inferiore a quello riscontrato nello stesso periodo dall’export dell’economia milanese nel suo complesso (+23,1%) o dalle esportazioni della meccatronica a livello regionale (+16,2%).
Più nel dettaglio, mostrano una certa propensione verso le vendite all’estero dei comparti milanesi di metallurgia, elettronica e apparecchiature elettriche (tassi di crescita delle esportazioni superiori al +20% tra gennaio-settembre 2022), mentre l’export di meccanica nello stesso periodo evidenzia un incremento solo del 7,4% e l’automotive registra invece una decelerazione del -9,6% nei primi 9 mesi del 2022, dimostrandosi il settore che presenta le maggiori difficoltà.
Dalla analisi si apprende come il comparto, sul totale del manufatturiero milanese, pesi per il 40% in termini di unità locali, numero di addetti nonché per vendite estere. Al suo interno sono presenti vari segmenti, quali quello di metallurgia e meccanica (rispettivamente il 36% e il 33% degli addetti), quello di apparecchiature elettriche (14% degli addetti) e dell’elettronica (11%), fino all’automotive (6%).