Torna la Commissione d’inchiesta del Senato sulle condizioni di lavoro in Italia
Anche in questa legislatura ci sarà al Senato una commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia che si dedicherà con particolare attenzione al settore della logistica. L’ha istituita la stessa camera alta del parlamento italiano con una delibera che è stata pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale, nella quale sono fissati i vari compiti dell’organo. […]
Anche in questa legislatura ci sarà al Senato una commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia che si dedicherà con particolare attenzione al settore della logistica.
L’ha istituita la stessa camera alta del parlamento italiano con una delibera che è stata pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale, nella quale sono fissati i vari compiti dell’organo. Tra questi, quello di accertare l’entità dello sfruttamento del lavoro nel paese, degli infortuni sul lavoro, della presenza di minori, così come quello di verificare – si legge nel documento – il rispetto della normativa, in caso di appalti e subappalti, con “specifico riguardo ai consorzi, al fenomeno delle cooperative di comodo, alle reti di impresa e ai siti produttivi complessi” e appunto con particolare evidenza “ai settori sensibili, quali l’edilizia e la logistica”.
Il lavoro della precedente Commissione d’inchiesta, che era stata attiva durante la passata legislatura, aveva portato alla pubblicazione di una relazione intermedia che dava del settore della logistica un ritratto foschissimo, in cui si stigmatizzavano sia le condizioni del segmento dei corrieri (caratterizzato da una “certa predisposizione a infiltrazioni di criminalità organizzata”) sia quelle del facchinaggio, in balia di “prassi di dumping contrattuale sulla forza lavoro”. Il comparto, osservavano i senatori, è caratterizzato da “fenomeni di severo sfruttamento lavorativo con controlli e ritmi serrati che ricalcano le condizioni di lavoro nelle catene di montaggio degli anni Sessanta”.
Alla luce della difficoltà nel garantire tutele adeguate ai lavoratori e di una certa obsolescenza dell’impianto normativo, la Commissione aveva proposto alcuni interventi legislativi, anche a modifica del Codice Penale, poi raccolti in un Disegno di legge che aveva ricevuto anche la ‘benedizione’ dell’allora Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
F.M.
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