Nuova scivolata (-10,6%) dei contratti di trasporto container ad aprile
Dopo un paio di mesi di sostanziale stabilità, ad aprile le tariffe del trasporto di container fissate nei contratti di lungo periodo hanno incontrato un nuovo netto calo, pari al – 10,6%, che ne ha portato il livello a scendere complessivamente del 13,6% da inizio anno. Il declino, tutto sommato atteso, si è avuto in […]
Dopo un paio di mesi di sostanziale stabilità, ad aprile le tariffe del trasporto di container fissate nei contratti di lungo periodo hanno incontrato un nuovo netto calo, pari al – 10,6%, che ne ha portato il livello a scendere complessivamente del 13,6% da inizio anno. Il declino, tutto sommato atteso, si è avuto in concomitanza con la firma di una nuova corposa tornata di intese, dopo alcuni mesi attraversati da scarse contrattazioni.
La leggerissima flessione (-0,5%) osservata a marzo, insomma, era la classica “calma prima della tempesta” secondo Peter Berglund, l’amministratore delegato di Xeneta, cui si devono le analisi.
“I vettori sono in una situazione difficile, con fattori economici e geopolitici globali che colpiscono la domanda e mettono gli spedizionieri al comando nelle negoziazioni a lungo termine” ha aggiunto, invitando a considerare che i contratti attuali sono ancora superiori del 5% a quelli di un anno fa, ma anche che quel livello era stato raggiunto al termine di una corsa che li aveva portati a salire del 118,5% rispetto all’aprile 2021. Motivo per cui, secondo l’analista, è lecito aspettarsi nuovi ribassi nei prossimi mesi.
Scompattando i dati dal punto di vista geografico, Xeneta evidenzia come il declino maggiore sia stato quello per le importazioni in Europa, dove il calo mese-su-mese è stato del 19,5%, anche a seguito di un calo del 9,1% dei volumi in ingresso nei primi due mesi dell’anno. Spostando lo sguardo sul Far East la situazione non migliora, dato che dall’area il calo per i contratti d trasporto in uscita è stato del 10% a marzo (in import il declino è stato del 15,5%) a fronte di una flessione sui volumi del 14%.
A reggere – o meglio, a perdere solo l’1,5% – sono invece le tariffe per i contratti di import negli Usa, dove pure però secondo Berglund si potrà assistere a un calo più marcato nel prossimo mese. Diametralmente opposto invece l’andamento delle esportazioni dal paese, dove le tariffe registrano una flessione del 18,9%,
Concludendo, “il quadro è complesso” e le previsioni sono difficili, ha ammesso l’analista, per il quale comunque al momento resta difficile “intravedere segni di ripresa all’orizzonte nel secondo trimestre”.
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