Ripartono le spedizioni di Conserve Italia dopo l’alluvione
A una settimana dall’alluvione che ha travolto l’Emilia Romagna, il consorzio cooperativo Conserve Italia è riuscito a fare ripartire le spedizioni con i tir carichi di merce. L’azienda aveva subito l’allagamento dello stabilimento di succhi di frutta di Barbiano di Cotignola, in provincia di Ravenna, che per il momento resterà fermo fino a data da […]
A una settimana dall’alluvione che ha travolto l’Emilia Romagna, il consorzio cooperativo Conserve Italia è riuscito a fare ripartire le spedizioni con i tir carichi di merce.
L’azienda aveva subito l’allagamento dello stabilimento di succhi di frutta di Barbiano di Cotignola, in provincia di Ravenna, che per il momento resterà fermo fino a data da destinarsi. Il magazzino automatico, coinvolto solo marginalmente, tornerà invece a funzionare a regime entro la fine della settimana. Nessun danneggiamento è stato subito invece dallo stabilimento, dove pure si producono succhi di frutta, di Massa Lombarda (Ravenna), che ha già ripreso la produzione e le attività di spedizione. L’impianto impiegherà al momento anche gli addetti dello stabilimento di Barbiano disponibili e nelle condizioni di poterlo raggiungere.
A preoccupare il consorzio non è però solo lo stato dei suoi impianti produttivi e di distribuzione ma anche l’impatto che l’alluvione avrà sulla produzione di frutta e di pomodori dei soci romagnoli. Sebbene sia “ancora troppo presto” per quantificare i danni, “certamente una quota considerevole della nostra base sociale agricola è stata fortemente danneggiata dagli allagamenti e la disponibilità di materia prima per la prossima campagna sarà molto probabilmente inferiore a quella prevista” ha dichiarato il Presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini, ricordando come il consorzio fosse stato già vittima di un allagamento che 11 anni fa ad Albinia in Maremma devastò uno stabilimento per la trasformazione del pomodoro.
L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna nel comparto dell’ortofrutta ha avuto effetti anche sulla attività di Orogel.
Gli stabilimenti di Pievesestina non sono stati danneggiati, ma l’azienda è stata coinvolta dal Ministero della Cultura e dalle soprintendenze competenti perché mettesse a disposizione parte dei suoi magazzini del freddo (a -25%) di Cesena per preservare le opere conservate nel seminterrato del seminario diocesano di San Benedetto così come i documenti che erano collocati nell’archivio comunale di Forlì.
Tutti testi finiti sotto al fango e per i quali l’unico possibile rimedio secondo gli esperti è l’immediata surgelazione in attesa attesa del restauro o del recupero. Nel magazzino troveranno spazio anche i testi conservati nell’Archivio Municipale di Sant’Agata sul Santerno (in provincia di Ravenna) o nella Biblioteca del Seminario di Forlì.
Secondo quanto segnalato al Resto del Carlino da Rita Capitani, funzionaria della Sovrintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna, hanno offerto la propria disponibilità in questo senso anche Bo Frost e la Frati & Livi, società di Castel Maggiore, in provincia di Bologna, che offre soluzioni anche di emergenza per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.
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