Kerakoll sceglie l’intermodalità anche grazie al ferrobonus dell’Emilia Romagna
Tre tratte ferroviarie, attivate in collaborazione con Dinazzano Po, per un totale di 600 treni l’anno, equivalenti a 13.600 autotreni tolti dalla strada. Sono i numeri che descrivono la scelta intermodale di Kerakoll, azienda del distretto di Sassuolo specializzata nella produzione di malte e collanti per l’edilizia, citati quest’oggi ad Affari&Finanza da Fabio Sghedoni, vice […]
Tre tratte ferroviarie, attivate in collaborazione con Dinazzano Po, per un totale di 600 treni l’anno, equivalenti a 13.600 autotreni tolti dalla strada.
Sono i numeri che descrivono la scelta intermodale di Kerakoll, azienda del distretto di Sassuolo specializzata nella produzione di malte e collanti per l’edilizia, citati quest’oggi ad Affari&Finanza da Fabio Sghedoni, vice presidente del gruppo emiliano e figlio del fondatore Romano. Ad oggi il gruppo, attivo in 12 paesi, sviluppa un fatturato annuo di 600 milioni di euro, il 42% derivante dai mercati esteri.
Raccontando più nel dettaglio le iniziative avviate nell’ambito dei trasporti su ferro, l’imprenditore ha parlato di una scelta che deve il suo successo anche al supporto ricevuto dalle istituzioni pubbliche, nella fattispecie dalla Regione Emilia Romagna tramite il suo ferrobonus, recentemente rinnovato.
Il contributo, secondo Sghedoni, ha permesso l’attivazione di alcune tratte intermodali progettate da Kerakoll. La prima tra Minucciano (Lucca) e Dinazzano (Reggio Emilia) per il trasporto di carbonato di calcio (circa 400 treni/anno) e la seconda relativa alla tratta Piacenza – Dinazzano, per il trasporto di sabbia, avviata nel 2020 (circa 250 treni). Una terza tratta per il trasporto di argille è stata infine attivata dal terminal Sapir del porto di Ravenna sempre con destinazione Dinazzano Po.
L’esperienza di Kerakoll, ha sottolineato Sghedoni, ha dimostrato come l’intermodalità possa rivelarsi sostenibile anche su distanze inferiori ai 300 km.
Di questo si sono detti convinti per la verità ormai molti operatori della logistica che operano al servizio del distretto delle ceramiche di Sassuolo. In particolare secondo i vertici di Sapir, oltre che al sostegno dato dal ferrobonus, per le tratte che originano o terminano in porto un altro elemento di successo sono anche i servizi aggiuntivi di cui le merci in arrivo o in partenza via mare possono ricevere in ambito terminalistico, quali quelli di miscelazione di materiali o anche la semplice funzione di magazzino.