Più navi che camion per l’export di Italiana Coke
Virano sempre più verso il trasporto via mare e verso l’export le vendite di Italiana Coke, azienda di Cairo Montenotte (Savona) produttrice di coke. “Dal 2015 si è verificato un costante incremento dell’export e contestualmente un aumento delle quote del coke spedito via mare che, in questi primi nove mesi del 2020, hanno superato quelle […]
Virano sempre più verso il trasporto via mare e verso l’export le vendite di Italiana Coke, azienda di Cairo Montenotte (Savona) produttrice di coke. “Dal 2015 si è verificato un costante incremento dell’export e contestualmente un aumento delle quote del coke spedito via mare che, in questi primi nove mesi del 2020, hanno superato quelle del coke spedito via terra” informa l’azienda in una nota.
Tra le spedizioni via mare merita particolare risalto anche “il primo carico di prova di coke siderurgico per ArcelorMittal, 10 mila tonnellate partite dal Terminal Alti Fondali di Savona sabato 17 ottobre e arrivate a Taranto”. Per imbarcare il carico Tafs (Terminal Alti Fondali Savona), terminal portuale parte del gruppo Italiana Coke, ha ottenuto dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale l’autorizzazione a utilizzare un’area del porto di Savona per stoccare a piazzale il coke destinato all’imbarco. “L’autorizzazione è per il momento temporanea e limitata a 2/3 imbarchi di prova. L’opzione consente a Tafs di aumentare la rata di imbarco giornaliera e di poter lavorare con volumi importanti (10/mila ton) e a ritmi di caricazione consoni ai normali standard. Nel frattempo la società ha istruito una nuova pratica presso i VVF per ottenere un’autorizzazione continuativa per le aree di deposito, nel caso che il traffico per Taranto possa consolidarsi” spiega la società.
“Il costante incremento dell’export degli ultimi cinque anni e delle spedizioni via mare è un segnale positivo per Italiana Coke” commenta l’amministratore delegato del gruppo, Paolo Cervetti. “Il carico di prova per ArcelorMittal è un’apertura importante ottenuta grazie al lavoro di tutti in questa direzione. Abbiamo fiducia che possa trasformarsi in un rapporto continuativo tra importanti società del sistema Italia in un momento di grande incertezza dell’economia mondiale in cui si ripensano anche le logiche di approvvigionamento globale in direzione di una maggiore regionalizzazione”.
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