Noli alti e scarsa capacità di stiva fanno decollare i ricavi cargo delle compagnie aeree
In modo simile a quanto sta avvenendo nel trasporto via mare di container, dove noli alle stelle e frequenti blank sailing stanno regalando utili significativi alle compagnie di navigazione, la pandemia avrà un effetto positivo sui risultati economici delle compagnie aeree (limitatamente, come ovvio, all’attività di trasporto merci, dato che dal lato passeggeri queste stanno […]
In modo simile a quanto sta avvenendo nel trasporto via mare di container, dove noli alle stelle e frequenti blank sailing stanno regalando utili significativi alle compagnie di navigazione, la pandemia avrà un effetto positivo sui risultati economici delle compagnie aeree (limitatamente, come ovvio, all’attività di trasporto merci, dato che dal lato passeggeri queste stanno invece affrontando la crisi peggiore della loro storia).
Secondo Iata, organizzazione che riunisce i vettori aerei a livello mondiale, la prospettiva per il 2020 è di maxi-ricavi globali dall’attività cargo e di un ulteriore miglioramento nel 2021.
Per quest’anno, pur a fronte di volumi in calo (54,2 milioni di tonnellate contro le 61,3 del 2019), grazie a una contrazione della disponibilità di stiva di circa il 45% rispetto allo scorso anno, il fatturato derivante dalle spedizioni aeree sarà infatti di 117,7 miliardi di dollari, ovvero una quota pari al 36% del totale (era il 12% nel 2019). Ancora meglio andrà nel 2021, anno per il quale Iata prevede ricavi per 139,8 miliardi e traffico per 61,2 milioni di tonnellate.
Il tutto a fronte di un andamento del settore nel suo insieme altamente drammatico, dato che per il 2020 l’associazione stima ricavi complessivi per 328 miliardi (da 838 del 2019) per il 2020 e a 459 miliardi per il 2021.
Alla ripresa dei volumi del traffico aereo contribuirà in modo significativo anche l’attività di trasporto dei vaccini anti-Covid.
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