Come nascerà la nuova Alitalia nel cargo
Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma secondo le indiscrezioni riferite dal Corriere della Sera, i contorni di Ita Spa, ovvero la ‘nuova Alitalia’, sembrano ormai abbastanza definiti. Il piano industriale nei prossimi giorni sarà presentato ai sindacati e verrà poi inviato alle Camere il prossimo 21 dicembre: verosimilmente le Commissioni parlamentari lo esamineranno dunque […]
Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma secondo le indiscrezioni riferite dal Corriere della Sera, i contorni di Ita Spa, ovvero la ‘nuova Alitalia’, sembrano ormai abbastanza definiti.
Il piano industriale nei prossimi giorni sarà presentato ai sindacati e verrà poi inviato alle Camere il prossimo 21 dicembre: verosimilmente le Commissioni parlamentari lo esamineranno dunque nella prima metà di gennaio.
Secondo i rumors riferiti dalla testata milanese, che spiega di avere parlato con tre fonti ministeriali, la compagnia decollerà con un numero limitato di aerei (circa 50, metà della dotazione attuale) e limitando le rotte all’ambito europeo, eccetto che per cinque destinazioni continentali ritenute profittevoli.
Tra queste dovrebbero resistere i collegamenti tra Roma Fiumicino a New York (con una doppia frequenza), Los Angeles, San Paolo del Brasile, Buenos Aires e Tokyo.
Relativamente ai mezzi, Ita Spa partirà con una dotazione di “5 aerei per rotte regionali (Embraer E190), 40 di corto e medio raggio Airbus (A319 e A320) e 6 per i voli intercontinentali (5 Boeing 777-200ER e un Boeing 777-300ER)” che saranno attinti e selezionati dalla flotta della Alitalia in Amministrazione Straordinaria.
La scelta dei Boeing, secondo quanto riportato dal Corsera, è legata alla loro maggior capacità cargo, necessaria in questa fase in cui la stiva ‘belly’ offerta normalmente dai voli passeggeri scarseggia per via dell’emergenza sanitaria. In ogni caso il programma prevede un rinnovo della flotta già nel 2022-2023 e di arrivare al raddoppio entro il 2026 (arrivando a 104 aerei).
Tornando alle destinazioni, secondo la testata milanese il piano oltre al mantenimento di cinque rotte intercontinentali prevede il taglio delle rotte nazionali in perdita e in generale una diminuzione di frequenza dei collegamenti domestici. Verranno viceversa incrementati i voli verso le capitali e i centri economici europei, con lo scopo preciso di ben posizionare il vettore in attesa di una ripresa dei viaggi business.
Leggi l’articolo del Corriere della Sera
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY