Dal Mit un incentivo per le imprese che sfruttano il trasporto fluviale
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato un decreto che stabilisce come potranno essere richiesti gli incentivi a sostegno del trasporto delle merci per via fluviale. Il ‘pacchetto’ era stato previsto dalla Legge di bilancio 2019, e prevede uno stanziamento di complessivi 12 milioni di euro (2 per il 2020, 5 per il […]
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato un decreto che stabilisce come potranno essere richiesti gli incentivi a sostegno del trasporto delle merci per via fluviale. Il ‘pacchetto’ era stato previsto dalla Legge di bilancio 2019, e prevede uno stanziamento di complessivi 12 milioni di euro (2 per il 2020, 5 per il 2021 e per il 2022).
L’incentivo più interessante (e più consistente dal punto di vista economico) per le imprese è quello dedicato a incrementare lo shift modale delle merci dalla strada verso i fiumi (o le vie fluvio-marittime), che risponde al nome di idrobonus (con evidente richiamo ai già rodati ferrobonus e marebonus). Si tratta di un sostegno a cui è stata assegnata una dotazione di 5,7 milioni (1,5 per il primo anno e 2 milioni per il secondo e il terzo), e che prevede un supporto pro quota a favore sia dei caricatori delle merci, sia degli armatori delle navi, chiatte o spintori utilizzate per il trasporto.
Nel dettaglio, specifica il testo, l’idrobonus sarà pari a “un massimo di 0,018 euro per ciascuna tonnellata metrica imbarcata moltiplicato per i chilometri via strada evitati sulla rete autostradale o stradale italiana”. Nel caso di trasporti eccezionali, il calcolo avverrà considerando invece il numero di tonnellate metriche equivalenti alla capacità complessiva della stiva, e quindi a prescindere dall’effettivo peso del carico eccezionale. Questo aiuto, chiarisce ancora il decreto, verrà ripartito assegnando l’importo per il 60% all’impresa proprietaria della merce e per il 40% all’armatore.
Il decreto stabilisce inoltre una serie di incentivi a favore della costruzione di nuove unità navali e all’introduzione di migliorie su quelle già esistenti (una sintesi è disponibile su SHIPPING ITALY).
Tutte le misure di sostegno sono riservate a imprese e armatori comunitari e la loro erogazione è subordinata al via libera da parte di Bruxelles.
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