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“Un mix esplosivo di fattori mette a dura prova gli operatori della logistica”
Contributo a cura di Piero Avanzino * * amministratore delegato Area Ovest e responsabile Divisione trasporti di Assiteca Uno dei comparti in maggior evoluzione nell’ultimo anno è quello della logistica. Il Covid ha ridisegnato la mappa mondiale e la geografia nel trasporto di merci e persone, a partire dalle esigenze di sicurezza. A un primo […]
Contributo a cura di Piero Avanzino *
* amministratore delegato Area Ovest e responsabile Divisione trasporti di Assiteca
Uno dei comparti in maggior evoluzione nell’ultimo anno è quello della logistica. Il Covid ha ridisegnato la mappa mondiale e la geografia nel trasporto di merci e persone, a partire dalle esigenze di sicurezza. A un primo contraccolpo negativo ha fatto seguito una riorganizzazione del settore, una spinta che deve essere però sorretta da una corretta strategia di gestione del rischio.
Il trasporto di merci svolge una funzione molto più impegnativa rispetto al passato ed è diventato parte fondamentale del processo produttivo e della sua economia. Le obbligazioni contrattuali ed extra-contrattuali sempre più complesse, la compliance imposta da leggi e regolamenti sempre più stringenti impongono alle aziende della filiera (trasportatori, spedizionieri, terminalisti, magazzini, operatori multimodali, ecc.) l’adozione di un approccio di risk management che consenta una corretta analisi, valutazione e gestione dei rischi oltre che una solida modalità per presentarsi al mercato assicurativo.
Se il sistema Italia non è collassato in questo periodo complicato è stato anche grazie a tutti i soggetti della filiera della logistica, che hanno saputo far fronte alle mutate esigenze dell’importazione, esportazione e distribuzione delle merci. A fronte di un calo dei volumi durante i periodi di lockdown, gli operatori si sono rapidamente riorganizzati per assecondare la crescente domanda dei settori food, healthcare ed e-commerce.
Secondo l’Osservatorio Gino Marchet della School of Management – Politecnico di Milano, con la riduzione di export e traffico merci seguita alle restrizioni imposte dal Covid-19 il fatturato del settore nel 2020 è calato del 9,3% (attestandosi a 77,8 miliardi di euro) rispetto all’anno precedente. L’emergenza ha interrotto una tendenza di crescita del settore che nel 2019 aveva registrato un +0,8% in termini reali sul 2018 (con un fatturato pari a 86 miliardi di euro), trainata dai grandi operatori, con un +3,6% del fatturato. Ad incidere era stata in particolare la spinta della logistica in outsourcing, che raggiungeva i 49,3 miliardi di euro e rappresentava il 42,4% delle attività logistiche in Italia, complessivamente pari a 116,4 miliardi.
L’emergenza ha portato allo scoperto anche alcune fragilità del settore su cui sono necessari investimenti e miglioramenti per una maggiore resilienza. Molti sono gli elementi che stanno mettendo a dura prova la tenuta degli operatori: il vertiginoso aumento dei noli marittimi, le difficoltà di accesso al porto di Genova derivante dallo stato della viabilità autostradale, il ritardo nella digitalizzazione dei processi, l’inefficienza della rete informatica, la vetustà del parco mezzi circolante, la mancanza di investimenti in infrastrutture da parte del governo. Insomma, un mix esplosivo che denota però ancora di più la grande capacità organizzativa delle imprese.
Nel corso degli ultimi mesi, l’attenzione dei manager della logistica si è spostata dalla necessità di garantire il servizio nella fase più acuta della pandemia, all’analisi delle criticità emerse, dei meccanismi organizzativi da ripensare e alla progettazione di nuove soluzioni. Il dato certo è che, almeno per tutto il 2021, le aziende del comparto dovranno operare secondo due parole d’ordine principali: flessibilità e resilienza.
Per dare supporto al settore Assiteca ha elaborato ‘Soluzione logistica”, un servizio che unisce analisi, consulenza e intermediazione e permette quindi la costruzione di un efficace modello per proteggere il patrimonio aziendale, tutelare le figure manageriali e ottenere dal mercato assicurativo il più performante rapporto costi/benefici.