Dsv gestirà i trasporti aerei cargo della Difesa fino a fine anno
La casa di spedizioni ottiene l’appalto con maxi-ribasso del 21,45% sull’importo a base di gara
Resta in capo a Dsv, perlomeno fino a fine anno, il servizio di trasporto aereo cargo di mezzi e materiali delle Forze Armate, in ambito nazionale e internazionale. L’operatore, già titolare del precedente contratto, si è aggiudicato l’appalto – per il quale il dicastero aveva avviato una procedura negoziata lo scorso giugno – presentando una offerta che scontava del 21,45% l’importo a base di gara, che era stato fissato a quota 12,5 milioni di euro per il periodo luglio – dicembre 2023. Considerato che il contratto in questione riguarderà però il periodo tra agosto e dicembre – si apprende dal decreto di aggiudicazione, pubblicato in questi giorni – fatti i dovuti conti e proporzioni il valore dell’accordo dovrebbe corrispondere a circa 8,17 milioni di euro.
Ad allungare i tempi della conclusione della procedura, e quindi la data di avvio del contratto, è stata tra le altre cose proprio l’entità del ribasso proposto da Dsv, che ha portato il responsabile del procedimento a considerare l’offerta come anomala e quindi a chiedere chiarimenti in merito. I quali sono poi stati giudicati soddisfacenti, portando l’iter alla sua conclusione il 26 luglio scorso.
La procedura negoziata avviata dal Ministero della Difesa a giugno arrivava dopo il fallimento di una gara che era stata indetta dallo stesso ente dopo che Dsv (come detto titolare dell’appalto aggiudicato con procedura pubblica nel 2021) si era detta indisponibile ad accettarne una ripetizione alle condizioni in essere, sia per via degli aumenti del prezzo del jet fuel, sia per la scarsa disponibilità sulla piazza di aerei del tipo di quelli richiesti, venuta meno con lo scoppiare della guerra in Ucraina.
A seguire, il dicastero aveva disposto una proroga unilaterale del contratto e appunto poi avviato una procedura pubblica con un importo a base di gara di 6,15 milioni di euro per una durata di 6 mesi. Visto che nessun operatore si era fatto avanti, la Difesa aveva quindi deciso di assegnare un contratto-ponte tramite procedura negoziata con budget pressoché raddoppiato, invitando a parteciparvi sia la società che già garantiva il servizio (e cioè Dsv) sia altri operatori economici accreditati presso la sua Direzione Generale, sia ancora altre società che negli anni precedenti avevano in qualche modo manifestato interesse o anche solo formulato quesiti rispetto alla procedura di gara. Non è noto quali e quante tra queste abbiano presentato una offerta nell’ambito del procedimento.
Per dare una idea di massima del tipo di attività da svolgere, il ministero aveva rimandato allo storico degli anni passati, che per quanto riguarda il 2022 ad esempio si era articolato in 57 trasporti, dei quali 50 operati da Ilyushin Il-76 e 7 da An-124 (nessuno invece con B 747-400). Le rotte percorse dagli Antonov in particolare sono state quelle tra l’Italia e gli scali polacco di Rzeszow, nigerino di Niamey, verso gli aeroporti iracheni di Baghdad ed Erbil e verso quello islandese di Keflavik. Con gli Il-76 sono state invece curate spedizioni su rotte tra Iraq e Kuwait (rispettivamente, gli aeroporti di Baghdad ed Erbil e quello di Ali Al Salem), tra l’aeroporto maliano di Gao e quello di Cotonou in Benin, nonché tra Mogadiscio, Djibuti e la Somalia.