Per l’immobiliare logistico italiano investimenti in calo del 52% nel primo semestre
Nonostante il declino, il segmento resta al primo posto per attrattività fra le asset class
Nel primo semestre 2023 il mercato dell’immobiliare logistico italiano ha totalizzato investimenti per 640 milioni di euro, per l’80% conclusi da investitori internazionali. Lo evidenzia l’ultimo Italian Logistics Snapshot di Jll. Il dato corrisponde un calo del 52% su quello della prima metà dello scorso anno e colloca la Penisola al sesto posto dopo Regno Unito, Germania, Benelux, paesi nordici e Francia tra i mercati analizzati. Nonostante questo declino, la asset class della logistica continua però a essere in Italia la più attrattiva, con una quota pari al 34% degli investimenti messi a segno nel semestre nell’immobiliare. In particolare nel semestre, si legge ancora nel report, risultano essere stati completati 26 deal, circa la metà dei quali del valore inferiore ai 25 milioni di euro.
Parallelamente, continua invece a viaggiare a gonfie vele, nella prima metà dell’anno, il mercato delle locazioni, rimaste sui livelli visti nel primo semestre 2022. Nonostante una contrazione nel primo trimestre, nel primo semestre 2023 sono stati assorbiti immobili per 1,5 milioni di metri quadrati. La domanda, evidenzia Jll, nel complesso è rimasta forte e trainata dagli operatori 3pl.
Guardando questi dati più nel dettaglio, il report mostra che nei primi sei mesi dell’anno si sono dimostrati attrattivi gli immobili di dimensioni minori, solitamente magazzini situati nei pressi dei grandi centri urbani. I contratti di take up di strutture con superficie inferiore ai 10mila metri quadrati sono stati infatti la maggioranza (circa il 30% del totale, per l’11% della superficie locabile complessiva). Di contro, sei degli accordi siglati nel periodo hanno riguardato spazi superiori ai 50mila metri quadrati di superficie, rappresentando il 23% del take up del semestre. Per questa seconda categoria, ha sottolineato la società di analisi, la domanda è stata forte per immobili flessibili, buil-to-suit così come per magazzini la cui realizzazione era stata avviata on speculation. Guardando ai locatari, il 59% è costituito da 3pl, mentre resta un interesse, per spazi più piccoli, dagli operatori e-commerce e si rafforza invece la presenza dei retailer, che contano per il 28% dello spazio locato.
Passando infine all’analisi dei canoni, Jll afferma di aver riscontrato aumenti in tutti i mercati analizzati nel secondo trimestre dell’anno, con quelli per asset prime che ora sono di circa 64 €/sqm/pa (con una crescita rispetto al precedente trimestre del 3,2% e anno su anno del 10,3%). Nelle due città risultano pari a 110 €/sqm/pa inoltre i canoni per immobili last mile (stabili sul precedente trimestre, in aumento del 17% sul secondo trimestre 2022). Jll rileva inoltre nel suo report che la sigla di accordi di locazione nel semestre si è accompagnata al completamento di molti sviluppi (per 800mila metri quadrati), dei quali il 60% realizzato in via speculativa.
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