Export del legno-arredo nel 2020 in calo del 13,1%, import del -14,7%
Dopo una primavera disastrosa, il 2020 della filiera italiana del legno-arredo si è chiuso con una contrazione del 10,8% rispetto all’anno precedente, secondo i preconsuntivi elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo, un risultato che induce gli operatori del settore a guardare al 2021 con cauto ottimismo. A determinare la flessione del fatturato totale sono stati […]
Dopo una primavera disastrosa, il 2020 della filiera italiana del legno-arredo si è chiuso con una contrazione del 10,8% rispetto all’anno precedente, secondo i preconsuntivi elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo, un risultato che induce gli operatori del settore a guardare al 2021 con cauto ottimismo.
A determinare la flessione del fatturato totale sono stati sia il mercato interno (-9,4%) sia, in misura maggiore, quello estero (-13,1%). Il rallentamento dei flussi di scambio a livello globale ha portato le importazioni a perdere addirittura il 14,7%, mentre le esportazioni hanno registrato un calo del 13,1%. Francia, Germania e Stati Uniti restano i primi sbocchi commerciali per i prodotti italiani.
I vari comparti della filiera – ha spiegato il presidente di Federlegno Arredo Claudio Feltrin “sono così diversi fra loro che ognuno ha vissuto e reagito alla crisi in maniera diversa”. Il segmento contract è quello ha sofferto, e continua a soffrire, di più, anche per via della contrazione della spesa di alberghi, aeroporti e luoghi pubblici chiusi, mentre l’arredo casa ha beneficiato della permanenza forzata fra le mura domestiche”. In generale hanno perso terreno tutti i comparti legati al mondo non residenziale degli uffici, del retail e dell’hospitality.
Non si registrano sostanziali differenze tra arredo (-11%) e legno (-10%) mentre subisce una maggior contrazione il commercio legno (-14,0%) a causa di un progressivo e costante aumento del prezzo delle materie prime e numerose difficoltà negli approvvigionamenti a livello globale.
Oltre al fermo produttivo e alla chiusura delle aziende, nel primo semestre dell’anno ha penalizzato il macrosistema arredamento anche la mancanza del Salone del Mobile, da cui derivano gli ordinativi principali delle aziende. Il comparto più colpito è stato indubbiamente quello degli allestitori, con un -90% di fatturato perso a causa della cancellazione di tutte le fiere nazionali e internazionali.
“Il nostro tessuto industriale – ha aggiunto Feltrin – è composto da circa 73mila aziende, prevalentemente Pmi, e gli sforzi della Federazione, in questo difficile anno, si sono concentrati affinché nessuno fosse lasciato indietro”.
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