La logistica conto terzi fa i conti con il costo del denaro alle stelle (+163%)
Pur con spese per carburante ancora elevate il trasporto si avvicina a una fase di normalità
Milano – Nel 2023 il settore della logistica conto terzi ha assistito a un cambio di scenario per quel che riguarda i suoi maggiori fattori di costo, come ha messo in luce una analisi presentata nella ricerca 2023, dal titolo ‘Logistica: Strategia e Attrattività fa(ra)nno la differenza’, dell’Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet del Politecnico di Milano.
Quelli dovuti per l’energia elettrica e il carburante (che nel 2022 avevano subito crescite a doppia cifra, rispettivamente +23% e +59%) quest’anno hanno vissuto un lieve calo, pari al -1,6% per il primo e più marcato, -14%, per il secondo. La flessione però non ha modificato di molto il loro impatto, se li si confronta con quelli degli anni ancora precedenti. Fatta 100 la base di partenza, ovvero il loro importo nel 2009, entrambi oggi riportano un punteggio di circa 180, molto più alto anche dei valori del 2021 (circa 120 per l’energia e 140 per il carburante).
A schizzare alle stelle durante il 2023 è stato invece il costo del denaro, aumentato del 163% sul 2022 determinando “un incremento dei costi di mantenimento a scorta e la necessità di una maggiore prudenza nell’elaborazione di investimenti”. I canoni di locazione hanno proseguito nella loro incessante crescita, registrando un aumento del 4,8% sul 2022, mentre gli incrementi previsti dal Ccnl sono stati pari al +1,4%, anche se a conti fatti la crescita di questa fonte di costo sarà con ogni probabilità maggiore, dato il contesto caratterizzato da una mancanza di manodopera. Al riguardo l’analisi ha evidenziato come per il 2021, a fronte di incrementi previsti dal contratto nazionale dell’1,5%, quelli effettivi siano stati pari al +5,3% e come la stima per gli anni seguenti fosse di aumenti ancora maggiori.
Puntando poi l’attenzione in particolare sui costi del trasporto – oggetto, data la loro incidenza, di un indice dedicato, lanciato dai ricercatori del Politecnico lo scorso anno – la ricerca 2023 ha evidenziato una loro crescita quasi ininterrotta dal dicembre 2022 (109,3 per l’indice relativo al mercato Contract e 112,5 per il mercato Spot), per raggiungere poi una sostanziale stabilità, pur su livelli comunque elevati, negli ultimi mesi sotto osservazione (agosto e settembre 2023).
Fatto 100 il valore base dell’indice (quello del gennaio 2022), va notato che nel mese di settembre la variabile carburante si era assestata su quota 109,3, mentre la componente della manodopera toccava il punteggio 111,3. Osservando poi in particolare quello che gli analisti hanno chiamato il Net transport index (il costo del trasporto al netto del fattore carburante), l’analisi ha infine evidenziato una riduzione dello squilibrio tra domanda e offerta di trasporto.
Il tema del costo del trasporto è stato anche al centro di un approfondimento proposto da Tommaso Magistrali, Team Leader Sales per l’Europa occidentale di Timocom, che pure ha descritto una tendenza verso il ritorno alla normalità, ‘certificata’ anche dal gran numero di tender per contratti varati nel primo trimestre 2023, dopo un 2022 debole e caratterizzato dal forte ricorso al mercato spot come chiave per ovviare allo shortage di capacità. “Nel 2023 è tornata la pianificazione semestrale e annuale, quindi nonostante molte delle criticità rimangano, siamo ora in una fase di nuova ricerca di equilibri”.
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