Export italiano extra Ue in aumento a febbraio (+2,1% su base annua)
Le vendite estere sono trainate dalla cantieristica navale. Nell’insieme risultano in aumento beni strumentali (+19,2%) e beni di consumo durevoli (+21,2%)
Tornano a crescere, nel secondo mese dell’anno, gli scambi commerciali tra Italia e paesi extra Ue.
Secondo Istat, a febbraio si è riscontrato infatti un aumento su base mensile sia delle esportazioni (+7,0%) che delle importazioni (+5,4%). Il buon andamento delle prime trae slancio dalle maggiori vendite di beni strumentali (+15,5%), in particolare da operazioni di grande impatto messe a segno dalla cantieristica navale in direzione degli Usa, al netto delle quali la crescita risulterebbe inferiore (+3,1%). Per l’import l’istituto rileva invece incrementi su tutti i raggruppamenti, più ampi per beni di consumo durevoli (+13,6%) e non durevoli (+7,3%) e per quelli strumentali (+8,3%).
Anche su base annua l’export mostra di crescere, nella misura del +2,1% (dopo lo -0,4% di gennaio 2024; al netto delle maxi operazioni navali l’andamento sarebbe negativo, pari al -1,7% ), per effetto soprattutto del contributo di beni strumentali (+19,2%). Aumentano anche le vendite estere di beni di consumo durevoli (+21,2%). L’import segna invece una flessione tendenziale del 10,4%, quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-30,6%).
Dal punto di vista dei mercati, a febbraio si osservano incrementi su base annua verso i maggiori partner extra Ue a eccezione della Cina (dove si riscontra un calo del 57,7%, effetto del confronto con il febbraio 2023 dove si era registrato un boom delle esportazioni di farmaci verso il paese) e del Regno Unito (-4,4%). I più marcati riguardano Turchia (+32,9%), Stati Uniti (+23,6%) e Giappone (+18,8%).
Nel confronto tendenziale, crescono anche le importazioni da Stati Uniti (+27,9%), Turchia (+9,7%) e paesi Mercosur (+2,4%), mentre calano quelle da altri principali paesi partner extra Ue27, con riduzioni maggiori paesi Opec (-34,0%), Regno Unito (-27,8%) e paesi Asean (-23,7%).
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