La ripresa globale tra campagne vaccinali e supply chain interrotte: l’analisi di Bimco
Al di là di ogni possibile questione ‘morale’, in un contesto iperconnesso come quello attuale una distribuzione equa del vaccino anti-Covid nel mondo è la vera chiave per poter avviare una ripresa duratura, anche per quei paesi in cui le percentuali di immunizzati sono più alte. E’ la tesi evidenziata in uno degli ultimi report […]
Al di là di ogni possibile questione ‘morale’, in un contesto iperconnesso come quello attuale una distribuzione equa del vaccino anti-Covid nel mondo è la vera chiave per poter avviare una ripresa duratura, anche per quei paesi in cui le percentuali di immunizzati sono più alte.
E’ la tesi evidenziata in uno degli ultimi report di Bimco (Baltic and International Maritime Council), dedicato al tema della ripresa globale e alle interruzioni nelle supply chain.
Nel report viene citata innanzitutto la previsione del Fondo Monetario Internazionale, che anche nel suo ultimo report ha detto di stimare per l’anno in corso un rimbalzo del 6%, dato dietro il quale si nasconde però un aggiornamento della previsione con un rialzo di 0,5 punti percentuali per le economie avanzate (che passano quindi a un +5,6%) ma al ribasso per quelle emergenti di 0,4 punti percentuali (che scendono quindi al +6,3%).
L’analisi di Bimco passa poi in rassegna le principali regioni geografiche a partire dall’Asia, area in cui proprio il basso tasso di vaccinazioni, unito al dilagare della variante Delta, ha messo in difficoltà diverse economie, a partire da quella del Vietnam, paese che fino a poco tempo fa era stato indicato come buon esempio di capacità di gestione della pandemia. Dopo una crescita del 28,4% delle esportazioni (e del 9,3% della produzione industriale) nella prima metà dell’anno, nei mesi di giugno, luglio e agosto l’attività manufatturiera vietnamita è calata per via della chiusura di alcune fabbriche e il Pmi Index (che misura la propensione agli acquisti da parte dei relativi responsabili aziendali) è sceso a 40 punti. Come visto, il virus ha colpito l’area di Ho Chi Minh City mettendo in difficoltà diversi servizi portuali. Relativamente alla Cina, il report cita il caso dei voli interni, che all’incirca nello stesso periodo (dalla fine di luglio alla prima metà di agosto) si sono dimezzati, per poi riprendere alla fine del mese, causando comunque un crollo della richiesta di carburante. In particolare se nel primo trimestre la crescita era stata del 18,3% sullo stesso periodo del 2020, nel secondo questo dato è calato al 7,9%. Similmente nel mese di luglio la produzione è cresciuta del 6,4%, il tasso più basso dall’inizio dell’anno, mentre l’indice Pmi ha raggiunto ad agosto il suo livello più basso, fermandosi a 46,7 punti.
Continua a leggere su SHIPPING ITALY