Per Amazon, Ikea, Unilever, Zara (e altri) solo spedizioni a zero emissioni entro il 2040
Amazon, Ikea, Unilever, Michelin e Inditex (che controlla Zara) sono cinque tra i nove grandi marchi globali che si sono impegnati a utilizzare solo trasporti marittimi a zero emissioni per i loro prodotti entro il 2040. I nove brand (tra loro anche Patagonia, Brooks Running, Frog Bikes e Tchibo) si sono riuniti in un network […]
Amazon, Ikea, Unilever, Michelin e Inditex (che controlla Zara) sono cinque tra i nove grandi marchi globali che si sono impegnati a utilizzare solo trasporti marittimi a zero emissioni per i loro prodotti entro il 2040.
I nove brand (tra loro anche Patagonia, Brooks Running, Frog Bikes e Tchibo) si sono riuniti in un network chiamato Cargo Owners for Zero Emission Vessels), sulla spinta anche dell’Aspen Institute, che si dice desideroso di accogliere al suo interno anche altre aziende o organizzazioni lungo tutta la catena del valore.
I partner di CoZev hanno anche chiarito che i combustibili che saranno utilizzati entro il 2040 dovranno essere scalabili e non produrre gas serra e che non considereranno nei loro piani Gnl e altri prodotti fossili, invitando al contempo i legislatori di tutto il mondo a prendere nuove iniziative per decarbonizzare il trasporto via mare.
L’iniziativa ha incontrato l’apprezzamento di molti, ma tra questi c’è anche chi rileva come l’orizzonte temporale del 2040 sia davvero troppo lontano. In particolare la Ship It Zero Coalition, una organizzazione di esperti di trasporti, associazioni ambientalisti e attivisti nata proprio con il preciso scopo di fare pressione su Amazon, Ikea, Walmart e Target perché portassero a zero emissioni entro il 2030, ha giudicato l’annuncio come “storico, ma troppo debole”.
“Se i principali marchi del commercio al dettaglio vogliono davvero fare la loro parte sul cambiamento climatico, devono correggere la loro rotta ora, non tra 19 anni. Esistono già soluzioni di spedizioni più pulite e i brand come Amazon e Ikea devono sostenerle”, ha affermato Kendra Ulrich, a capo delle campagne sullo shipping di Stand.Earth, una delle associazioni che aderiscono a Ship It Zero.
“Il 2040 può sembrare lontano – ha indirettamente replicato l’Aspen Institute in una nota – ma gli esperti di questo settore sanno che bisogna costruire nuove vaste nuove filiere per i combustibili a zero emissioni di Co2 e che numerosi attori devono unirsi per avviare i primi progetti su larga scala, da soggetti finanziatori a produttori di carburante, da porti a singoli armatori, carrier e, naturalmente, i loro clienti, i proprietari di merci, la cui attività è alla base dell’intera impresa”.
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