La crisi delle supply chain spinge i retailer anche all’acquisto dei magazzini
Le crisi delle supply chain globali, unita al forte sviluppo dell’e-commerce, sta spingendo diversi operatori (caricatori e spedizionieri) ad assumere un maggior controllo sulle proprie spedizioni, ad esempio con il noleggio diretto di aerei e navi. Un fenomeno simile si sta ora osservando, perlomeno negli Stati Uniti, anche per quel che riguarda i magazzini. A […]
Le crisi delle supply chain globali, unita al forte sviluppo dell’e-commerce, sta spingendo diversi operatori (caricatori e spedizionieri) ad assumere un maggior controllo sulle proprie spedizioni, ad esempio con il noleggio diretto di aerei e navi. Un fenomeno simile si sta ora osservando, perlomeno negli Stati Uniti, anche per quel che riguarda i magazzini.
A raccontarlo è stato il Wall Street Journal, osservando come nel 2020 i 25 principali retailer statunitensi abbiano acquistato superfici locabili per circa 3,5 milioni di metri quadrati (38 milioni di piedi quadrati di spazi) contro gli 1,7 milioni dell’anno prima, stabilendo un record rispetto almeno ai 10 anni precedenti. Le stesse 25 società risultavano detenere complessivamente spazi ‘industriali’ per 14,4 milioni di metri quadrati, ovvero circa 5 volte di più di quelli che erano di cui erano proprietarie 10 anni prima.
Nonostante la tendenza in atto, la maggioranza delle aziende continua a preferire la formula della locazione (che al momento copre tre quarti del mercato immobiliare logistico statunitense), ma il divario tra le due si sta assottigliando.
Tra i principali acquirenti, il Wsj cita i nomi di Amazon, Costco, Walmart e Target, tra i più importanti utilizzatori di spazi logistici degli Usa ma anche tre delle aziende che in questi mesi hanno noleggiato direttamente navi per ‘sbloccare’ i propri approvvigionamenti.
Riguardo le ragioni addotte per giustificare un cambio di rotta di questo tipo (verso un modello asset-based anziché il suo contrario) si ritrova la necessità delle aziende di assicurarsi spazi più grandi per accogliere maggiore stock, fenomeno che a sua volta sta creando una fame di spazi logistici e un innalzamento dei relativi prezzi. A favorire questa scelta, secondo ila testata, è inoltre la forte liquidità di cui dispongono in questo momento queste realtà.
A spingere le aziende verso l’acquisto è però anche un altro fenomeno pure ‘figlio’ in qualche modo del Covid-19, ovvero l’accelerazione dello sviluppo dell’e-commerce, attività cui sono spesso dedicato i magazzini di proprietà. Come osservato da un responsabile della società di servizi immobiliari Jones Lang LaSalle, perlomeno per le strutture più grandi i costi per la loro automazione sono a volte talmente grandi da superare quelli per l’acquisto dell’immobile e sono visti come un investimento di lungo periodo, che si estende in periodi di 30-50 anni, cosa che quindi tende a far propendere per un acquisto anziché una locazione.
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