Fallito il Consorzio Premium Net coinvolto nei casi di sfruttamento alla Città del Libro
Il Consorzio Premium Net, che faceva capo a Giancarlo Bolondi, è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Milano. La notizia, riportata da Il Giorno, trova conferma in alcune fonti web, secondo le quali il pronunciamento sarebbe arrivato nella giornata di giovedì 16 dicembre (il prossimo 23 marzo risulta invece fissata l’udienza dei creditori per l’esame […]
Il Consorzio Premium Net, che faceva capo a Giancarlo Bolondi, è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Milano. La notizia, riportata da Il Giorno, trova conferma in alcune fonti web, secondo le quali il pronunciamento sarebbe arrivato nella giornata di giovedì 16 dicembre (il prossimo 23 marzo risulta invece fissata l’udienza dei creditori per l’esame dello stato passivo).
La società consortile era stata oggetto nel dicembre del 2019 di un maxi-sequestro che aveva interessato 120 immobili tra Milano, Lodi, Brescia, Torino, Genova e altre città, disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, per via di accuse al suo vertice, appunto Giancarlo Bolondi, per reati quali frodi fiscali, riciclaggio e sfruttamento del lavoro. Quest’ultima riguardava in particolare i casi di ‘caporalato’ tra gli addetti ai lavori della logistica di alcune cooperative attive nella Città del Libro di Stradella.
Il caso Premium Net era direttamente collegato alle vicende che avevano posto in amministrazione giudiziaria Ceva Logistics Italia srl, uno dei clienti del consorzio. In particolare Premium Net nel 2016 aveva fatturato a Ceva 26 milioni di euro, e l’anno seguente oltre 47 milioni. Ceva Logistics, che nell’agosto 2018 aveva cessato i suoi rapporti commerciali con il consorzio, nel maggio 2019 poi stata posta in amministrazione giudiziaria, stato da cui è poi uscita nel febbraio del 2020.
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