Nel Dl Sostegni torna lo sconto pedaggi per il cargo ferroviario
La bozza del Decreto Sostegni ter, entrata nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso e non ancora licenziata, non contiene particolari misure per il trasporto marittimo-navale. Salvo sorprese nella versione definitiva del provvedimento, l’unica misura di interesse per il settore dovrebbe essere contenuta nell’articolo dedicato alla “riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”, dove, stando a quanto […]
La bozza del Decreto Sostegni ter, entrata nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso e non ancora licenziata, non contiene particolari misure per il trasporto marittimo-navale.
Salvo sorprese nella versione definitiva del provvedimento, l’unica misura di interesse per il settore dovrebbe essere contenuta nell’articolo dedicato alla “riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”, dove, stando a quanto comunicato dal Governo, al fine di finanziare gli sconti in bolletta per le imprese energivore, si prevede di sopprimere, fra le altre cose, “l’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici per le navi che fanno esclusivamente movimentazione all’interno del porto di transhipment”. Si tratta di una previsione introdotta dalla legge di bilancio 2016 e ormai valevole solo per Gioia Tauro (unico scalo in cui il requisito della movimentazione in transhipment per l’80% del totale sia oggi rinvenibile), in base a cui “le accise sui prodotti energetici per le navi che fanno esclusivamente movimentazione dentro il porto e manovre strumentali al trasbordo merci all’interno del porto sono ridotte nel limite di spesa di 1,8 milioni di euro”.
Novità più sostanziali per il trasporto ferroviario di merci. Rfi dovrebbe beneficerà della riduzione degli oneri di sistema (per 1,2 miliardi di euro) prevista per il primo trimestre 2022 per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, con possibile ribaltamento sull’utenza. Per la quale, in ogni caso, è stato previsto un articolo dedicato (“Misure urgenti per il settore ferroviario”), con lo stanziamento di 10 milioni di euro l’anno, fino al 2034, che il gestore della rete Rfi potrà applicare per l’abbattimento, fino ad eventuale azzeramento, del cosiddetto mark-up del costo di accesso alla rete ferroviaria per i servizi ferroviari passeggeri non sottoposti a obbligo di servizio pubblico e per i servizi ferroviari merci.
A.M.