Uir accoglie interporto di Gorizia e Carbones Italia tra i soci
Sale a 24 il numero dei membri di Uir, associazione guidata da Matteo Gasparato presidente dell’Interporto di Verona, che riunisce la quasi totalità delle strutture interportuali italiane. Dopo “una approfondita valutazione da parte di una apposita Commissione”, la stessa Uir ha detto infatti di avere approvato all’unanimità l’ingresso dell’interporto di Gorizia e di Carbones Italia. […]
Sale a 24 il numero dei membri di Uir, associazione guidata da Matteo Gasparato presidente dell’Interporto di Verona, che riunisce la quasi totalità delle strutture interportuali italiane.
Dopo “una approfondita valutazione da parte di una apposita Commissione”, la stessa Uir ha detto infatti di avere approvato all’unanimità l’ingresso dell’interporto di Gorizia e di Carbones Italia. Quest’ultima è la filiale italiana del trader austriaco di prodotti siderurgici e carbone Carbones, che dallo scorso settembre si è insediata a Marghera.
“I numeri di Uir e le nuove richieste di adesioni – ha sottolineato Gasparato – confermano il cambio di passo impresso all’associazione che ci ha consentito di fare un salto di qualità. L’associazione, infatti, si è dotata di una nuova struttura organizzativa, con il segretario generale Marcello Mariani, ed è proiettata verso l’obiettivo della definitiva consacrazione del ruolo delle strutture interportuali in Italia, quali infrastrutture strategiche nazionali e servizi essenziali”.
Gasparato ha anche ricordato come i trent’anni di anniversario della legge 240/90 (che istituì gli interporti) siano stati ‘festeggiati’ con il bando da circa 50 milioni di euro che il Mims ha già ripartito i fondi tra i vari scali intermodali partecipanti “con una rapidità di tempi mai vista prima”. Per il 2022 gli interporti puntano, ha aggiunto, a una “non più eludibile riforma legislativa che dovrà svecchiare l’impianto normativo della Legge 240/90”.
Ad oggi Uir riunisce gli interporti di Bari, Bologna, Catania, Cervignano, Gorizia, Livorno, Marcianise, Mortara, Nola, Orte, Padova, Parma, Pordenone, Portogruaro, Porto Marghera, Prato, Rivalta Scrivia, Rovigo, Torino, Trento, Trieste, Vado Ligure, Venezia e Verona, realtà che sommano oltre 32 milioni di metri quadri di aree per la logistica e 5 milioni di metri quadri di magazzini, 50.000 treni arrivati/partiti ed oltre 65 milioni di tonnellate di merci (per più di 2 milioni di Teu) annui.