Coldiretti: “Dai blocchi stradali dei Tir danni ai prodotti e rischi per l’export”
Con l’85% delle merci che viaggia su strada, i blocchi stradali attuati in varie parti d’Italia provocano “danni incalcolabili”, con il rischio che prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori, rimasti fermi nei magazzini, marciscano e che gli scaffali restino vuoti anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare costretta a fermare gli impianti […]
Con l’85% delle merci che viaggia su strada, i blocchi stradali attuati in varie parti d’Italia provocano “danni incalcolabili”, con il rischio che prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori, rimasti fermi nei magazzini, marciscano e che gli scaffali restino vuoti anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione.
A dirlo è la Coldiretti, a commento della protesta messa in atto in questi giorni dagli autotrasportatori dalla Sicilia alla Puglia fino alla Campania a Nola “dove è stato coinvolto anche un tratto dell’autostrada A1 che rappresenta la principale arteria di collegamento del Paese”. Un altro timore riguarda l’export: il rischio in questo caso secondo l’associazione è che i concorrenti stranieri prendano lo spazio del Made in Italy sugli scaffali di negozi e supermercati all’estero.
Secondo TrasportoUnito, al momento nelle regioni del Centro Sud il fermo sta interessando 25mila imprese per un totale di 90mila mezzi pesanti, pari a 30 milioni di quintali di capacità di trasporto. Uno stop che secondo la stessa associazione sta avendo “conseguenze devastanti su settori come il trasporto di deperibili e l’ortofrutta”. Altri 30-40 mila mezzi, riferisce TrasportoUnito, non sarebbero invece in grado di superare e risolvere difficoltà di movimento rispetto a percorsi, triangolazioni e carichi/scarichi.
“Occorre trovare una soluzione immediata per rimuovere i blocchi stradali e consentire la ripresa dei ritiri dei prodotti nei magazzini e la consegna ad industrie alimentari e distribuzione commerciale” ha concluso la Coldiretti, per la quale “sul piano strutturale occorre intervenire con i fondi del Pnrr per ridurre il deficit logistico nazionale che fa perdere competitività al Made in italy sui mercati internazionali”.
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