Assoram: “Dal fermo dell’autotrasporto disservizi nella distribuzione dei farmaci al Sud”
Mentre continuano in alcune zone del Sud le proteste degli autotrasportatori, Assoram segnala una situazione di criticità relativamente alle consegne di medicinali. “Le proteste hanno tagliato in due l’Italia” spiega Pierluigi Petrone, presidente dell’associazione che riunisce gli operatori del settore attivi nella distribuzione primaria. “Da più di 48 ore la consegna di farmaci verso Sicilia […]
Mentre continuano in alcune zone del Sud le proteste degli autotrasportatori, Assoram segnala una situazione di criticità relativamente alle consegne di medicinali.
“Le proteste hanno tagliato in due l’Italia” spiega Pierluigi Petrone, presidente dell’associazione che riunisce gli operatori del settore attivi nella distribuzione primaria. “Da più di 48 ore la consegna di farmaci verso Sicilia e Calabria è fortemente rallentata, ieri ci sono state grandi difficoltà anche a raggiungere la Puglia”.
Quello che si sta verificando, spiega Assoram, è che i mezzi pesanti delle aziende della distribuzione primaria health restano bloccati in coda nel corso delle consegne, senza poter raggiungere i grossisti sparsi lungo le arterie principali o ai depositi per il carico.
Se da un lato l’associazione spera che l’accordo raggiunto ieri al Mims possa dare i suoi frutti ed essere il punto di partenza di “una seria discussione pubblico-privato sul ruolo strategico della logistica e del trasporto health in Italia”, dall’altro esprime anche il timore che la situazione possa “rapidamente deteriorarsi e mettere in discussione la regolarità delle forniture a cui non possiamo derogare per obblighi di legge, oltre che contrattuali”.
“Sappiamo bene – ha commentato il direttore dell’associazione Mila De Iure – che i trasportatori e tra questi in particolar modo quelli health sopportano gravi difficoltà acuite ora dal caro gasolio. L’effetto combinato della pandemia e ora del caro bollette e materie prime sta mordendo tutti gli operatori Assoram, che non possono tirarsi indietro dovendo garantire servizi essenziali e di pubblica utilità a tutela del cittadino-paziente”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY