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La logistica invita nuovamente l’industria a un coordinamento reciproco
Un nuovo patto fra industria e logistica sul modello di quanto avvenuto in Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna. È quanto auspicato da Guido Nicolini, presidente di Confetra, durante l’apertura dei lavori della sesta edizione di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry in corso a Milano. “Reshoring e nearshoring sono fenomeni di grande interesse per […]
Un nuovo patto fra industria e logistica sul modello di quanto avvenuto in Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna. È quanto auspicato da Guido Nicolini, presidente di Confetra, durante l’apertura dei lavori della sesta edizione di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry in corso a Milano. “Reshoring e nearshoring sono fenomeni di grande interesse per la logistica” ha dichiarato. “Il modello a cui guardiamo è quello di Trieste e della regione del Friuli Venezia Giulia dove la locale Autorità di sistema portuale è diventato un operatore logistico investendo nelle aree retroportuali e il presidente Zeno D’Agostino è stato nominato presidente dell’Ase (Area di sviluppo economico). Qualcosa di simile sta avvenendo in Emilia Romagna. Sempre più il rapporto fra industria e logistica dev’essere stretto e interconnesso, non può mancare un rapporto e una collaborazione stretta fra manifattura e logistica”.
Il presidente della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica ha aggiunto che “con il conflitto militare in atto si sono accentuate le criticità legate ad aumento di costi e scarsità delle materie prime”, sottolineando la pericolosità in questa fase di scegliere la clausola di vendita ex-works (franco fabbrica) dove è “il cliente finale estero a decidere a chi affidarsi per i trasporti e la logistica mentre il venditore rimane resp. Per i produttori italiani la logistica è sempre stata considerato un costo;170 miliardi di potenziale indotto economico che finisce nelle tasche di grandi player logistici stranieri”.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato poi uno dei temi al centro della sessione aperta da un video messaggio del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che non ha nascosto le difficoltà che il nostro Paese dovrà affrontare per completare nei tempi previsti le opere programmate, soprattutto di fronte a una situazione economica che non è la stessa di 18 mesi fa, quando il piano venne approvato.
A preoccupare è in primo luogo l’inflazione, che ha raggiunto livelli che non si vedevano dai primi anni ’90 e che, come ricordato da Gian Paolo Oneto, direttore centrale per gli studi e la valorizzazione delle statistiche economiche di Istat, non incorporano ancora lo shock della guerra in Ucraina e gli effetti delle sanzioni.
“L’Italia non può rimanere indietro sui temi della digitalizzazione, internet of things, cybersecurity, ecc. deve investire grazie a programmi come il Pnrr” ha affermato Riccardo Fuochi, presidente del propeller Club – Port of Milan. Richiamando la progressiva “integrazione verticale nella logistica da parte soprattutto dei global carrier”, Fuochi ha sostenuto che la “transizione energetica serve per supportare il rinnovo delle flotte nel nostro Pese”, ma ha evidenziato anche come sia “necessario mantenere la terzietà della logistica rispetto all’industria”.
Il vertice del Propeller milanese rivolgendo lo sguardo al futuro ha detto che il “reshoring difficilmente riporterà le fonti produttive in Italia ma bisognerà valutare dove andranno. Servirà una revisione delle supply chain in base ai nuovi luoghi di produzione. Logistica e industria devono ripensare le catene logistiche. Da anni cerchiamo di dire al mondo dell’industria di realizzare alleanze e sinergie, abbiamo moltissime associazioni che non dialogano fra di loro in maniera coerente; oggi più che mai serve sedersi al tavolo per analizzare con l’industria rotte, costi, criticità dei trasporti e della logistica con le aziende clienti. Per questo è nato questo evento Shipping Forwarding & Logistics meet Industry”.