L’export made in Italy chiude a +22% la prima metà dell’anno
Bilancio di metà anno fortemente positivo per le esportazioni italiane. I dati Istat evidenziano infatti nel periodo una crescita anno su anno del 22,4%, grazie in particolare al segmento metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+25,7%), a quello articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+36,7%), ai prodotti petroliferi raffinati (+99,7%), a […]
Bilancio di metà anno fortemente positivo per le esportazioni italiane. I dati Istat evidenziano infatti nel periodo una crescita anno su anno del 22,4%, grazie in particolare al segmento metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+25,7%), a quello articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+36,7%), ai prodotti petroliferi raffinati (+99,7%), a quello di sostanze e prodotti chimici (+28,8%) e infine a prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,6%).
Nel complesso, rileva Il Sole 24 Ore in una sua analisi, l’export ha raggiunto un valore di 306 miliardi, 56 in più rispetto allo stesso periodo del 2021.
Guardando al solo mese di giugno, l’export aumenta su base annua del 21,2%, in misura pressoché pari verso paesi Ue (+21,2%) ed extra Ue (+21,1%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente al suo aumento si trovano prodotti petroliferi raffinati (+100,9%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,8%), sostanze e prodotti chimici (+30,0%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,1%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,6%).
Dal punto di vista geografico, su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Stati Uniti (+25,3%), Germania (+15,6%), Francia (+16,7%), Belgio (+54,0%) e Turchia (+87,4%), mentre risulta come prevedibile in netto calo il flusso diretto Russia (-19,1%) e in flessione appaiono anche le vendite verso la Svizzera (-2,2%).
L’analisi congiunturale mostra per giugno un rallentamento, ovvero una flessione del 2,1%, sia verso i paesi Ue sia verso i mercati extra Ue, dopo però, evidenzia lo stesso Istituto Nazionale di Statistica, cinque mesi di crescita.
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