Import in calo (-16,9%) ed export in aumento (+5,7%) per l’automotive in Italia
Nei primi cinque mesi del 2022, l’import di autoveicoli nuovi verso l’Italia è calato, in valore, del 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2021. A questo andamento hanno contribuito le autovetture (-4,6 %) ma ancora di più i veicoli industriali, che hanno registrato una flessione del 31%. In crescita è invece l’export: rispetto al periodo […]
Nei primi cinque mesi del 2022, l’import di autoveicoli nuovi verso l’Italia è calato, in valore, del 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2021. A questo andamento hanno contribuito le autovetture (-4,6 %) ma ancora di più i veicoli industriali, che hanno registrato una flessione del 31%. In crescita è invece l’export: rispetto al periodo gennaio – maggio 2021, l’aumento è stato del 5,7%, grazie all’apporto delle auto (+3,2%) e in misura maggiore dei veicoli industriali (+12,6%). A evidenziarlo è l’ultimo report Focus Italia Trade Automotive di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica).
In progressione in entrambe le direzioni è stata invece la componentistica, che ha registrato un +8,3% in import e un +2,9% in export nei primi 5 mesi dell’anno.
Nel complesso gli scambi del settore automotive nel periodo sono stati pari a 17.377.421.335 euro in import e a 17.375.518.332 in export. 518.332
Guardando alle origini e destinazioni dei traffici, dal report di Anfia si nota che l’import di autoveicoli ha avuto origine quasi totalmente da paesi europei (il 92,2% del valore), mentre l’export con destinazione Europa è stato pari al 62,5% del totale. In uscita, sono stati predominanti i mercati di Usa (18,67%), Germania (14,94%), Francia (14,46%) Regno Unito (7,47%) e Cina (4,9%). L’import ha invece visto prevalere Germania (29,55%), Spagna (13,91%), Francia (7,25%), Turchia (6,61%) e Slovacchia (4,91%). Gli scambi con l’Europa, pur restando predominanti, sono comunque in calo (-17,3% in import, -1,6% in export), mentre vivono un boom quelli con il Nord America (rispettivamente +46,4% e +34,7%).
Per la componentistica il Vecchio Continente ha rappresentato il 75,8% del valore dell’import e il 77,3% del valore dell’export. Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine è stata l’Asia, da cui la Penisola ha importato il 17,5% di parti e componenti (in valore), mentre la prima macroarea di destinazione dell’export è stata il Nord America con il 10,1% del totale. Restando nell’ambito della componentistica si nota nel periodo un aumento degli scambi con l’Europa (+7,9% in import e +3,1% in export), con l’Asia (rispettivamente +26,6 e +8,5%), Oceania (+5,0% e +5,1%). In calo invece importazioni ed esportazioni dal Nord America (-26,0% e -1%) e Sud America (-39,2% e -1%), mentre con l’Africa cala l’import (-1,6%) ma cresce l’export (+5,9%).
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY