Da Prysmian, Dhl e Barilla spunti per la supply chain integrata del domani
Milano – La presentazione dei risultati dell’ultimo Barometro Integrated Supply Chain – B ISC3, realizzato da NetConsulting Cube in collaborazione con Assologistica, Farmindustria e Gs1 e un panel di 31 aziende, è stata seguita da diversi momenti di discussione in cui rappresentanti di alcune delle imprese coinvolte hanno condiviso riflessioni e spunti rispetto alle proprie […]
Milano – La presentazione dei risultati dell’ultimo Barometro Integrated Supply Chain – B ISC3, realizzato da NetConsulting Cube in collaborazione con Assologistica, Farmindustria e Gs1 e un panel di 31 aziende, è stata seguita da diversi momenti di discussione in cui rappresentanti di alcune delle imprese coinvolte hanno condiviso riflessioni e spunti rispetto alle proprie ricette per ‘integrare’ e migliorare la propria supply chain
Ad aprire il confronto Chief Digital Officer & Group CIO di Prysmian Stefano Brandinali, che in qualità di padrone di casa – il convegno si è svolto nell’auditorium dell’azienda, all’interno della sua nuova sede milanese – ha proposto alcune considerazioni e domande ‘da outsider’ sul ruolo e lo sviluppo di questa funzione. “La supply chain esisterà anche in futuro o non sarà piuttosto uno stato d’essere andrdà a pervadere anche le altre funzioni? Dobbiamo anche chiederci: incide sui risultati di business? In modo diretto o indiretto?” Brandinali ha invitato poi a guardare alla digitalizzazione, evidenziando però come nella gestione dei processi di supply chain questa sia ormai qualcosa di consolidato da anni, basti pensare ai sistemi Erp. Per il futuro, lo spunto del responsabile tecnologico di Prysmian è stato quello di considerare che la centralità “non sarà più però dei processi, o delle soluzioni, ma del dato: che dovrà essere solido, ovvero non mutevole, e fresco, costantemente aggiornato”.
Al fianco di queste riflessioni più visionarie, ne sono arrivate altre più ancorate alla attualità, al recente passato o al futuro prossimo. Aurelio Mora, CIO di Dhl Express per l’area mediterranea, ha innanzitutto ripercorso i diversi sprint dati alle attività aziendali dalla pandemia, in particolare rispetto all’impiego di sistemi Rfid (in questo caso l’accelerata è stata data dal compito, assunto dall’azienda, di gestire le consegne dei vaccini anti-Covid di Pfizer, in collaborazione con la casa farmaceutica e il ministero della salute, compito che sta ora proseguendo con le dosi per la campagna autunnale) e soprattutto allo sviluppo dell’e-commerce, in particolare tra i clienti più piccoli. Al momento, ha spiegato Mora, Dhl offre un range di “25-26 servizi che coprono tutto lo spettro della supply chain, e che un cliente può implementare in poche ora: planning, booking, tracking, gestione resi e così via”. Il leit motiv di quest’anno, secondo Mora, ha riguardato la possibilità di avere nei documenti doganali la descrizione della merce che trasportata. Per il futuro l’azienda intende puntare su nuovi servizi come “Crm, business intelligence, chatbox” e proseguire nello sviluppo dell’offerta per il commercio elettronico, per il quale “verrà creata una nuova divisione dedicata in Itaila”. Altri investimenti andranno nella direzione della business intelligence, per la cosiddetta robot process automation e per soluzioni di intelligenza artificiale.
Il responsabile tecnologico di Dhl ha poi voluto evidenziare, come al lato di progetti macro (per la sua azienda, ad esempio lo sviluppo di un nuovo Crm con Microsoft) innovazioni concrete e importanti possono arrivare dal basso: “Abbiamo ascoltato i nostri dipendenti (e anche i corrieri che lavorano per noi) e abbiamo automatizzato il riempimento alcuni form, intervento che ci ha permesso di ‘risparmiare’ cinque risorse, ora spostate sul altre attività”.
Tra le righe dell’intervento di Mora è emerso un tema sottolineato in seguito da altri dei partecipanti. Se il dato è infatti ritenuto centrale, l’elemento ‘umano’ secondo molti è però quello poi determinante nel rendere efficaci le strategie o soluzioni decise dall’azienda e soprattutto per portare alla tanto auspicata integrazione. Come riassunto da Davide Pansolin, Industry Manager Discrete & Food di SedApta: “Dietro i processi ci devono essere dati ma anche le persone, ovvero è centrale che dibattano, e che convergano su queste soluzioni”.
Rispetto agli strumenti adottati, lo stesso Pansolin ha parlato ad esempio delle control tower: “Non è solo una dashboard di supporto alle decisioni, ma è utile per prenderle anche in assenza del responsabile di quella certa funzione, magari durante un meeting. E’ importante però che abbia anche un ruolo simulativo”. Intervenuto a distanza, anche Gianluigi Mason, direttore della logistica di Barilla ha citato la control tower come strumento chiave per la condivisione delle informazioni e quindi l’integrazione della supply chain. L’altro punto di attenzione per l’azienda, in questo momento, è la gestione della scarsità: “L’inflazione si associa a scarsità delle risorse, che si collega alla possibile scarsità dei propri prodotti e mette in dubbio profittabilità del business; la chiave è la gestione delle priorità verso ciò che è più profittevole”.
Tornando più in generale al tema degli strumenti anche digitali per permettere alle aziende una evoluzione verso una maggiore integrazione della supply chain, significative sono state le considerazioni di due delle associazioni di categoria incluse nell’advisory board della ricerca. Se da un lato Farmindustria, per voce del suo Responsabile Ufficio organizzazione regionale, procedure amministrative e distribuzione, Luca Paoles, ha spiegato che le sue associate sono “molto vivaci” sotto questo profilo, tanto che non è l’associazione a farsi motore dell’innovazione, diversa è stata la valutazione Assologistica. “La partecipazione al board ci ha aiutato a capire che tema della digitalizzazione nell’associazione va approfondito – ha commentato il vicepresidente della stessa, Massimiliano Montalti – quindi abbiamo deciso di creare in Assologistica nuova commissione dedicata al digitale”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY