Samsung mette sotto accusa Zim: “Fee di detention e demurrage eccessive”
La lista di caricatori che negli ultimi anni hanno presentato reclami alla Federal Maritime Commission – agenzia governativa Usa che si occupa di regolamentare il trasporto marittimo – si allunga con la notizia di un esposto depositato ora da Samsung Electronics che ha come oggetto il comportamento di Zim. La società sudcoreana – più precisamente, […]
La lista di caricatori che negli ultimi anni hanno presentato reclami alla Federal Maritime Commission – agenzia governativa Usa che si occupa di regolamentare il trasporto marittimo – si allunga con la notizia di un esposto depositato ora da Samsung Electronics che ha come oggetto il comportamento di Zim.
La società sudcoreana – più precisamente, una sua controllata con sede nel New Jersey – accusa infatti il vettore israeliano attivo nel trasporto via mare di container, di averle imposto fee per detention e demurrage (l’utilizzo temporale delle soste nei terminal e dell’equipment) in misura doppia rispetto a quelle dovute e senza giustificazione, minacciando inoltre azioni punitive in caso di mancato pagamento come il rifiuto di rilasciare alcuni box. Secondo Samsung Electronics in aggiunta, dopo le prime rimostranze da parte sua, Zim avrebbe inoltre mancato di onorare i propri contratti non garantendo “ripetutamente e cronicamente” la prestazione relativa al trasporto inland dei container – dai porti verso i centri di distribuzione dell’azienda – e indicando come causa di questo la carenza di autotrasportatori e di mezzi, la congestione portuale e le avverse condizioni meteorologiche. Gli scali interessati sono quelli della costa est degli Stati Uniti, ovvero Baltimore, Charleston, Houston, Jacksonville, New Orleans, New York/New Jersey e Savannah.
Sulle pratiche di detention e demurrage dei liner, la Fmc si era già attivata un anno fa chiedendo a 25 compagnie marittime attive nel trasporto container, nonché al World Shipping Council, che le rappresenta, di introdurre “con rapidità” alcune best practice in materia di costi applicati per la sosta dei contenitori nei terminal portuali e al di fuori di essi oltre al periodo di franchigia.
Nel concreto, le richieste dell’authority riguardavano la trasparenza delle spese di detention and demurrage, lo sviluppo di “processi interni chiari” su tutte le questioni relative a queste pratiche e infine la definizione delle procedure di risoluzione delle controversie.
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